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ECM 4,0 | Diabete e Dintorni ed.37

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Mentre si segna un importante passo in avanti grazie ai più recenti regimi terapeutici, la gestione del paziente con DMT2 rappresenta ancora una ardua sfida sia per il Diabetologo che per tutti i Medici coinvolti nel contrastare il naturale evolvere di questa temibile malattia. Nel tempo si sono avvicendati vari paradigmi terapeutici. E dal treat to survive di un secolo fa, attraverso il treat to stay better e il più recente treat to target, la formula subentrante è ora quella del treat to benefit, sospinta da evidenze scientifiche e, di recente (gennaio 2022), accolta da AIFA attraverso l’emanazione della prima Nota a tre cifre.

L’implementazione della “Nota 100” richiederà tuttavia un supplemento di formazione e l’acquisizione di nuove abilità da parte di tutti i Medici ora autorizzati alla prescrizione ma che ancora non hanno una personale esperienza nella gestione di farmaci e regimi fino a poco tempo fa riservati al Diabetologo. Ad un tempo sarà utile rapidamente sostituire alcune classi di farmaci dimostratesi ormai superate se non dannose e non più ricomprese nelle Linee Guida terapeutiche nazionali e internazionali.

E sarà utile altresì non creare nuovi “ghetti” di pazienti ad alto rischio ma trattati senza un chiaro motivo con farmaci di non provata efficacia cardio-nefro-vascolare. Sarà allora possibile offrire il miglior trattamento a tutti i pazienti con DMT2 intervenendo in termini sia di prevenzione che di protezione. Due classi di farmaci (SGLT2i e GLP1-RA) hanno infatti accumulato evidenze scientifiche nel paziente diabetico (ma anche nel non diabetico!) in impegnativi scenari clinici quali l’insufficienza cardiaca, la malattia renale cronica, la malattia cerebrovascolare e quella coronarica.

Anche questa edizione di Diabete e Dintorni preciserà in che modo quel che emerge dagli studi clinici possa tradursi in valide scelte terapeutiche nella pratica quotidiana.

Mentre si segna un importante passo in avanti grazie ai più recenti regimi terapeutici, la gestione del paziente con DMT2 rappresenta ancora una ardua sfida sia per il Diabetologo che per tutti i Medici coinvolti nel contrastare il naturale evolvere di questa temibile malattia. Nel tempo si sono avvicendati vari paradigmi terapeutici. E dal treat to survive di un secolo fa, attraverso il treat to stay better e il più recente treat to target, la formula subentrante è ora quella del treat to benefit, sospinta da evidenze scientifiche e, di recente (gennaio 2022), accolta da AIFA attraverso l’emanazione della prima Nota a tre cifre.

L’implementazione della “Nota 100” richiederà tuttavia un supplemento di formazione e l’acquisizione di nuove abilità da parte di tutti i Medici ora autorizzati alla prescrizione ma che ancora non hanno una personale esperienza nella gestione di farmaci e regimi fino a poco tempo fa riservati al Diabetologo. Ad un tempo sarà utile rapidamente sostituire alcune classi di farmaci dimostratesi ormai superate se non dannose e non più ricomprese nelle Linee Guida terapeutiche nazionali e internazionali.

E sarà utile altresì non creare nuovi “ghetti” di pazienti ad alto rischio ma trattati senza un chiaro motivo con farmaci di non provata efficacia cardio-nefro-vascolare. Sarà allora possibile offrire il miglior trattamento a tutti i pazienti con DMT2 intervenendo in termini sia di prevenzione che di protezione. Due classi di farmaci (SGLT2i e GLP1-RA) hanno infatti accumulato evidenze scientifiche nel paziente diabetico (ma anche nel non diabetico!) in impegnativi scenari clinici quali l’insufficienza cardiaca, la malattia renale cronica, la malattia cerebrovascolare e quella coronarica.

Anche questa edizione di Diabete e Dintorni preciserà in che modo quel che emerge dagli studi clinici possa tradursi in valide scelte terapeutiche nella pratica quotidiana.

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